CIAO 9/2012/Ο ΣΑΚΗΣ ΡΟΥΒΑΣ ΣΤΟ ΔΕΛΦΙΝΙ
JACQUES SALOME 09/2012
ICONS TRAVELLERS 9/2012
MARE MAGAZINE OCT, 2012/ ROBERTO SOLDATINI
...penso che mi fermerò un po’ qui, sia per godere di questo piccolo paradiso, sia perché Jean-Paul e Aliki hanno subito fatto un programma di cose da fare a Despotiko a cui è impossibile resistere: un giro intorno all’isola con il suo piccolo catamarano, ancora quello che gli regalò la madre per i suoi diciotto anni, un Hobbiecat 16; un giro sull’isola a piedi, che è disabitata, quindi senza strade e sentieri; una visita alla chora di Antiparos, con la sua animata via principale e la piccola parte fortificata; oltre che straordinari pranzi e cene all’albergo di Aliki, il Dolphin, davanti al mare: molti orektikà perché sanno che li adoro, il migliore cheese cake mai mangiato, cucinato da Aliki per me, ma anche piatti a base di pesce fresco pescato dall’unico pescatore del posto, come la pasta alle aragoste, alla maniera greca! Aliki mi spiega che gli orektikà sono così amati in primis dai greci perché nel loro modo di essere non direbbero mai “mio”, è nella loro indole condividere, per tanto anche a tavola preferiscono mettere al centro tanti piatti dai quali scelgono e a volte mangiano direttamente quel che più preferiscono. Al risveglio, dopo un tuffo dal “trampolino” di Denecia, sono atteso ogni mattina per la prima colazione con Jean-Paul, Aliki e la mamma, Magda, una donna di mezza età originaria del Peloponneso di vedute moderne e grande cultura, ed è così che passo le mattinate, a parlare amabilmente con loro. Poi un’intera giornata ad esplorare Despotiko: percorrendo a piedi l’isola si incontrano solo capre, e cani, del pastore se ne vedono le tracce, come la barca a remi ormeggiata al piccolo molo, ma non lo riesco ad incontrare. Il sito archeologico dove è stato ritrovato un tempio dedicato ad Apollo è chiuso da un recinto che però si scavalca facilmente. Qui hanno trovato un vero tesoro che pare sia stato ricoperto, Magda conosce bene gli archeologi che vi stanno lavorando perché quando vengono sono ospiti del suo albergo, mi ha detto che è stato ricoperto per non privare le generazioni future di altre scoperte e/o perché bisogna trovare prima un posto dove metterle. La copertura di cemento in effetti è ben identificabile. L’arrampicata sul monte più alto si rivela più impegnativa di quella fatta a Serifos, prevalentemente con le mani, un vero climbing, ma essendo in due è meno rischioso. Forse. Conquistata la vetta si può vedere bene che Despotiko è un’isola totalmente incontaminata, con tante spiagge deserte.